Connessione remota

Mi è venuto a cercare un ricordo, che inatteso é inciampato e si appeso come un uncino nello stomaco. Ho rivissuto piano fluidi emotivi, si sono infranti i sigilli del tempo proiettando spettri. Camminammo insieme per le vie del centro con l'anima sospesa e le vertigini. Il vero più reale. Troppa vita dentro per poter essere contenuta nei nostri miseri corpi, così ci respingemmo a passo svelto e in completo silenzio. L'unica certezza fu quella, il silenzio... troppe cose ho creduto di capire e di cogliere attraverso esso ma continuammo a camminare, insieme, ed io pensai che non potesse esserci nulla di così bello da farmi addirittura credere che fosse giunto il mio momento, il mio riscatto, ma caddi goffamente difronte al destino beffardo che per uccidermi dovette farmi gioire così tanto per poi, farmene pentire in maniera irreversibile .