Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2016


Ed un angelo nero,
discese leggiadro verso me...
I suoi passi sembravano non toccar terra,
il suo manto nero come la notte
si scuoteva nell'aria,
e tra i fumi della sua comparsa,
egli mi disse:
"Guarda che tutto ciò che vuoi non è per te...
i fiori,
le passeggiate,
i complimenti,
la poesia,
le canzoni che ascolti,
le parole non dette da chi volevi
e che pensavi avesse per te sola,
le carezze,
i sorrisi,
gli sguardi,
i baci...
Non è per te,
l'Amore".

Al suono di quelle parole,
la mia anima si spezzò,
impazzì,
solo io so quanto piansi,
Io e me...
Lacrime oramai asciutte
che si tramutarono in parole
incapaci di morire...
Così assuefatta,
anestetizzata dal mio stesso soffrire,
ho imparato la follia di contenerle...
Urla,
calci,
graffi,
capelli strappati;
lì da sola,
nel mio piccolo mondo:
UN PASSATO CHE NON POSSO DIMENTICARE,
lo conosco solo io,
adolescenza stroncata.
Tutto provato fino in fondo,
con la paura di impazzire,
di morire,
ed ora,
ho imparato
la parola scetticismo,
un'evoluzione,
un cambiamento:
Non è giusto essere così, non è certo meglio,
ma non ho altra scelta.

Raccolgo ora
la frustrazione,
la rabbia,
l'odio,
l'amore,
la tenerezza,
e la dolcezza,
che si ripercuotono dentro,
in proporzione al vuoto che sento
e le racchiudo tutte
in una storia misteriosa...

S43MR

9-2

Connessione remota

Immagine
Mi è venuto a cercare un ricordo,  che inatteso é inciampato e si appeso come un uncino nello stomaco.  Ho rivissuto  piano fluidi emotivi, si sono  infranti i sigilli del tempo proiettando  spettri. Camminammo insieme per le vie del centro con l'anima sospesa e le vertigini. Il vero più reale. Troppa vita dentro per poter essere contenuta nei nostri miseri corpi, così ci respingemmo a passo svelto e in completo silenzio. L'unica certezza fu quella, il silenzio... troppe cose ho creduto di capire e di cogliere attraverso esso ma continuammo a camminare,  insieme, ed io pensai che non potesse esserci nulla di così bello da farmi addirittura credere che fosse giunto il mio momento, il mio riscatto, ma caddi goffamente difronte al destino beffardo che per uccidermi  dovette farmi gioire così tanto per poi, farmene pentire in maniera  irreversibile .