Ed un angelo nero,
discese leggiadro verso me...
I suoi passi sembravano non toccar terra,
il suo manto nero come la notte
si scuoteva nell'aria,
e tra i fumi della sua comparsa,
egli mi disse:
"Guarda che tutto ciò che vuoi non è per te...
i fiori,
le passeggiate,
i complimenti,
la poesia,
le canzoni che ascolti,
le parole non dette da chi volevi
e che pensavi avesse per te sola,
le carezze,
i sorrisi,
gli sguardi,
i baci...
Non è per te,
l'Amore".

Al suono di quelle parole,
la mia anima si spezzò,
impazzì,
solo io so quanto piansi,
Io e me...
Lacrime oramai asciutte
che si tramutarono in parole
incapaci di morire...
Così assuefatta,
anestetizzata dal mio stesso soffrire,
ho imparato la follia di contenerle...
Urla,
calci,
graffi,
capelli strappati;
lì da sola,
nel mio piccolo mondo:
UN PASSATO CHE NON POSSO DIMENTICARE,
lo conosco solo io,
adolescenza stroncata.
Tutto provato fino in fondo,
con la paura di impazzire,
di morire,
ed ora,
ho imparato
la parola scetticismo,
un'evoluzione,
un cambiamento:
Non è giusto essere così, non è certo meglio,
ma non ho altra scelta.

Raccolgo ora
la frustrazione,
la rabbia,
l'odio,
l'amore,
la tenerezza,
e la dolcezza,
che si ripercuotono dentro,
in proporzione al vuoto che sento
e le racchiudo tutte
in una storia misteriosa...

S43MR

9-2

(Storia riesumata) Preludio letale:

Caduta come una cometa in un tempo sbagliato
e per qualche errore del cielo…
Temo sia stata una disgrazia voluta da un demonio invidioso...
se solo avessi saputo cosa mi aspettava,
se solo avessi saputo di più di quanto non avessi visto,
di quanto tu non mi avessi detto,
di certo vivrei giorni più sereni,
di certo non sarei ancora qui a calcare i miei piedi
in questo spazio Inutile,
con tanta rabbia
e assurda speranza…
così drogata di te.
pensavo pensassi a me
dicesti che ti sentivi come un bimbo che aveva bisogno di coccole…
ti proponesti a me come “fidanzato”…
volevi vedermi…
e solo per me,
avevi quei cinque minuti in più prima di andare via…
Che cosa ti dice un corteggiatore?
Che cosa ti dice un amico?
Non lo so più, non lo capisco più…
Pensavo di saperlo…
Alla fine,
non fui altro che poco più di una conoscente
con i tuoi "non ho voglia e non ho tempo"
ma parlavi con me quando mi dicesti "cosa ti costa tentare ancora?"
Parlavi con me quando mi dicesti "non chiuderti, per favore" ?
Ed ero di fronte a te ad occhi bassi,
quando mi salutasti...
Passai quei pochi mesi a tormentarmi di domande,
ad accusarmi di quanto fossi stata stupida,
a crepare di gelosia,
a crepare di nervoso,
a crepare di tristezza
e ad aspettare di sentirti di tua spontanea volontà...
Ma me ne andai strappando il cuore
Me ne andai via,
e per sempre.




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