Ed un angelo nero,
discese leggiadro verso me...
I suoi passi sembravano non toccar terra,
il suo manto nero come la notte
si scuoteva nell'aria,
e tra i fumi della sua comparsa,
egli mi disse:
"Guarda che tutto ciò che vuoi non è per te...
i fiori,
le passeggiate,
i complimenti,
la poesia,
le canzoni che ascolti,
le parole non dette da chi volevi
e che pensavi avesse per te sola,
le carezze,
i sorrisi,
gli sguardi,
i baci...
Non è per te,
l'Amore".

Al suono di quelle parole,
la mia anima si spezzò,
impazzì,
solo io so quanto piansi,
Io e me...
Lacrime oramai asciutte
che si tramutarono in parole
incapaci di morire...
Così assuefatta,
anestetizzata dal mio stesso soffrire,
ho imparato la follia di contenerle...
Urla,
calci,
graffi,
capelli strappati;
lì da sola,
nel mio piccolo mondo:
UN PASSATO CHE NON POSSO DIMENTICARE,
lo conosco solo io,
adolescenza stroncata.
Tutto provato fino in fondo,
con la paura di impazzire,
di morire,
ed ora,
ho imparato
la parola scetticismo,
un'evoluzione,
un cambiamento:
Non è giusto essere così, non è certo meglio,
ma non ho altra scelta.

Raccolgo ora
la frustrazione,
la rabbia,
l'odio,
l'amore,
la tenerezza,
e la dolcezza,
che si ripercuotono dentro,
in proporzione al vuoto che sento
e le racchiudo tutte
in una storia misteriosa...

S43MR

9-2

Mi piace viaggiare. Mi piace poter portare via da ogni luogo un pezzo di bellezza da conservare nella  testa...
Viaggiare arricchisce interiormente e ti allarga le vedute; puoi permetterti di dire: "io l'ho visto, io ci sono stata". Il detto "nasci e muori lì",  lo trovo deprimente.

Lo ammetto: l'idea di andarmene a zonzo per il mondo mi spaventa, mi mette una tale ansia non aver nessuno vicino, che il disagio non mi permetterebbe di godermi nulla, é come se mi sentissi disorientata, ed é una situazione che evito drasticamente, insieme ad altre, purtroppo; per il resto, faccio un mucchio di cose da sola ormai.

Un'esistenza intera senza poter condividere mi ha resa così  silenziosa e assente, che automaticamente, ho la tendenza a  chiudermi nel mio mondo fatto di immaginazione e pensieri. Faccio interi monologhi che poi non ricevono un  riscontro...e questo fa si che io faccia fatica ad accettare l'imperfezione di un mondo che nella sua immensa poliedricità, non é mai  come lo vorrei...e allora, cosa é più indispensabile che vivere la mia realtà? Stranamente, riesco a fare in modo,  nonostante gli interrogativi e il disdegno altrui, che tutto ciò che mi riguarda sia come dico io e come piace a me. Tollero poco chi interferisce con la mia dimensione, la giudica, la ridicolizza, la sminuisce e non la capisce. 
Morale?! Desidero fondermi con una realtà che possa essermi affine, che sia un valore aggiunto e che non mi faccia mai più sentire sola nei miei "viaggi" (mentali e non).

Commenti