
Viaggiare arricchisce interiormente e ti allarga le vedute; puoi permetterti di dire: "io l'ho visto, io ci sono stata". Il detto "nasci e muori lì", lo trovo deprimente.
Lo ammetto: l'idea di andarmene a zonzo per il mondo mi spaventa, mi mette una tale ansia non aver nessuno vicino, che il disagio non mi permetterebbe di godermi nulla, é come se mi sentissi disorientata, ed é una situazione che evito drasticamente, insieme ad altre, purtroppo; per il resto, faccio un mucchio di cose da sola ormai.
Un'esistenza intera senza poter condividere mi ha resa così silenziosa e assente, che automaticamente, ho la tendenza a chiudermi nel mio mondo fatto di immaginazione e pensieri. Faccio interi monologhi che poi non ricevono un riscontro...e questo fa si che io faccia fatica ad accettare l'imperfezione di un mondo che nella sua immensa poliedricità, non é mai come lo vorrei...e allora, cosa é più indispensabile che vivere la mia realtà? Stranamente, riesco a fare in modo, nonostante gli interrogativi e il disdegno altrui, che tutto ciò che mi riguarda sia come dico io e come piace a me. Tollero poco chi interferisce con la mia dimensione, la giudica, la ridicolizza, la sminuisce e non la capisce.
Morale?! Desidero fondermi con una realtà che possa essermi affine, che sia un valore aggiunto e che non mi faccia mai più sentire sola nei miei "viaggi" (mentali e non).
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